Intervista a
Steve Hoffman (2015)

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di Beppe Colli
May 29, 2015



Del tutto inattesa, ci giunge notizia dell'imminente pubblicazione da parte dell'etichetta "audiofila" statunitense denominata Audio Fidelity di una raccolta dei Doors a noi completamente ignota. Non sorprendentemente intitolato The Best Of The Doors, l'album era stato originariamente pubblicato nel 1973, ma a differenza di 13 - il primo "Best" del gruppo pubblicato nel 1970, quando Jim Morrison, figura-simbolo della formazione, era ancora in vita - la raccolta era apparsa nell'allora pionieristico formato in quadrifonia denominato CD-4 QuadraDisc (il lettore è pregato di notare che la sigla CD non ha nulla a che vedere con il CD come oggi comunemente inteso, questo formato essendo a quel tempo di là da venire).

La versione in formato SACD edita dalla Audio Fidelity comprende dunque una versione stereo curata dal tecnico specializzato in (ri)masterizzazioni Steve Hoffman e la versione originale in quadrifonia curata a quel tempo dal produttore del gruppo, Paul Rothchild. Aperta dalla versione dal vivo di Who Do You Love? di Bo Diddley, la raccolta vede poi susseguirsi grandi successi e brani sparsi quali, nell'ordine, Soul Kitchen, Hello, I Love You, People Are Strange, Riders On The Storm,  Touch Me, Love Her Madly, Love Me Two Times, Take It As It Comes, Moonlight Drive e Light My Fire.

Ci è sembrata una buona occasione per fare una lieve chiacchierata con Steve Hoffman, che ha accettato di buon grado di rispondere alle domande da noi inviate tramite e-mail agli inizi di questa settimana.


Se non ti dispiace, vorrei iniziare questa conversazione chiedendoti di tornare indietro nel tempo. Parlami di quando hai ascoltato per la prima volta la musica dei Doors, in quale occasione, e di quello che ne hai pensato allora.

Ho ascoltato Light My Fire (la versione breve uscita su singolo) alla radio nel 1967 e mi è piaciuta davvero tanto. Mia madre ci portava in spiaggia e lì tenevamo tutti le nostre piccole radio a transistor sintonizzate sulla stessa stazione radio, così quando veniva trasmessa Light My Fire tutti trattenevamo il respiro chiedendoci se avrebbero trasmesso la versione corta o quella lunga che c'è sull'album. Se suonavano quella lunga, che tu ci creda o no, ci mettevamo tutti a gridare per la gioia. Mio padre mi ha comprato il loro primo album ed è da allora che li amo.


A quel tempo non era affatto raro che la musica dei gruppi rock cambiasse molto e all'improvviso, sia in termini della musica suonata che del suono per come veniva registrato, e a questo proposito i Doors non sono stati certo un'eccezione. Come hai visto a quel tempo la traiettoria del gruppo?

Intendi dire cosa ho pensato del modo in cui la loro musica si è evoluta? Mi è piaciuto tutto fino a The Soft Parade e lì non mi sono piaciuti più. Sono ritornati a piacermi con l'album L.A. Woman e oggi apprezzo The Soft Parade soprattutto perché non sono stanco di sentirlo...


E' stato grazie a questa nuova versione della Audio Fidelity di The Best Of The Doors che ho saputo per la prima volta dell'esistenza di quest'album. Al tempo in cui è stato pubblicato per la prima volta (1973) avevo già tutti i loro album, quindi non ero interessato ad avere una raccolta; l'unica che allora conoscevo era 13 (uscita nel 1970), dato che l'aveva un mio amico. Ho letto che inizialmente The Best Of The Doors è stato pubblicato in versione Quadraphonic Sound, ma adesso vedo che hai realizzato questa nuova versione surround multicanale contenuta nel SACD. Vuoi parlarmi del tuo obiettivo nel realizzare la nuova versione?

Io non ho realizzato una versione multicanale, è il missaggio ORIGINALE quadrifonico su quattro canali realizzato nel 1973 da Paul Rothchild che stiamo ripubblicando (per la prima volta in assoluto). La Audio Fidelity ha ritenuto che questo fosse un gran bell'album da pubblicare in formato SACD e siamo molto contenti di averlo fatto. L'album originale è stato disponibile in versione quadrifonica solo per un certo numero di anni, e poi ne è stata fatta una versione stereo.


Ritengo che per quanto riguarda le canzoni contenute sull'album tu abbia avuto accesso, per quanto possibile, ai nastri originali. Vuoi parlarmi di questo aspetto? (E' vero che per prendere i nastri ti sei dovuto mettere addosso due giacche e un cappotto?)

Sì, abbiamo masterizzato tutte le canzoni partendo da elementi originali. The Doors Vault a Hollywood, dove vengono custodite queste cose, è un posto molto ben organizzato ma dove fa molto freddo. Per me stare lì dentro non è una cosa piacevole.


Questa non è certo la prima volta che hai rimasterizzato la musica dei Doors. Se non vado errato hai rimasterizzato alcuni titoli per la DCC (mi pare fossero i primi due album), poi The Soft Parade e Morrison Hotel per la Audio Fidelity, e ora questo The Best Of The Doors. Vorrei sapere se il tuo atteggiamento per quanto riguarda la masterizzazione della loro musica è cambiato nel tempo. (Qui faccio riferimento ai due diversi tipi di atteggiamento che hai tenuto nel rimasterizzare Blue di Joni Mitchell, una prima volta per la DCC e in seguito per la Rhino, per quanto riguarda ciò che tu chiami "tonality".)

Per la DCC/Audio Fidelity ho rimasterizzato tutti gli album dei Doors precedentemente pubblicati. La grandissima parte (se non tutte) delle altre riedizioni, sia in formato digitale che in LP, sembra voler puntare a un suono duro e sottile. A me piace il suono autentico dei nastri master originali, così caldo e pieno, quindi questo è il modo in cui io scelgo di masterizzare la loro musica. Questa è una cosa che per me non è cambiata, il mio stile di masterizzazione è rimasto uguale a quello degli anni novanta...

Su questo "Best Of" dei Doors (mi riferisco alla parte su due tracce) non ho modificato granché, per la maggior parte le canzoni suonano come il loro tecnico Bruce Botnick voleva che suonassero. Però NON ho reso sottile la gamma bassa come invece fanno altre versioni. Suoneranno tutte un po' più "piene" di come la maggior parte della gente è abituata a sentirle. Questa è la vera "firma sonora" che contraddistingue i nastri...


Mi vuoi parlare di alcune delle canzoni che appaiono su questo "Best Of"? Da ascoltatore, mi è sempre sembrato strano che il primo album venisse considerato come un esempio del gruppo "dal vivo in studio", dato che è facile avvertire il lavoro tecnico (decisamente elaborato) fatto su Light My Fire, in special modo sulla batteria, o quelle che ritengo essere delle sovraincisioni di batteria su Soul Kitchen. People Are Strange, così scarna, è sempre stata una delle mie canzoni preferite del gruppo. E ho un debole per Hello, I Love You, il primo singolo dei Doors che ho comprato, che per me ha un suono altamente "drammatico" e molto ben studiato (vedi l'effetto "whooooooo..." dopo il verso "When she moves my brain screams out this song") a dispetto delle accuse di "commercialità". Vuoi darmi il tuo parere sulle tue canzoni preferite dell'album?

Beh, a dire il vero ritengo la sequenza di brani di questo "Best Of" in versione Quad davvero molto strana sotto tutti gli aspetti, ma questo è ciò che la Elektra ha scelto a quel tempo e quindi è quello che noi dobbiamo pubblicare. Conosco perfettamente tutte le canzoni contenute sull'album (con l'eccezione del pezzo dal vivo messo in apertura) dato che le ho ascoltate per tutta la vita. E come ho scoperto durante la masterizzazione di questo disco, non mi stanco mai di ascoltarle di nuovo (e ancora di nuovo). Fanno tutte parte della mia vita...


A proposito di Bruce Botnick, c'è un aspetto del suo lavoro di studio per quanto riguarda la musica dei Doors che tu reputi essere particolarmente degno di nota? (Per me, uno dei suoni più spettacolari di sempre è il timbro dell'assolo di chitarra di When The Music's Over.)

Bruce è stato (ed è ancora) un tecnico eccellente. Il suo lavoro con i Doors è sempre azzeccato, ammiro la sua abilità di fare le cose alla perfezione. Il primo album dei Doors, registrato su quattro piste utilizzando le valvole ha un suono unico che mi piace molto, ma al tempo di Strange Days lo studio Sunset Sound adottò la registrazione su otto piste e un nuovo banco di registrazione che ha cambiato il suono di quello studio, non intendo dire in meglio o in peggio, solo diverso. Mi piace molto il loro primo album, e considero Strange Days e il terzo album (Waiting For The Sun) i miei preferiti insieme al primo, avendo passato la mia adolescenza ad ascoltarli. Oggi quello che ascolto di più è Strange Days.


Sono molto curioso di conoscere la tua opinione a proposito di Morrison Hotel (che, sebbene venga spesso considerato come "un ritorno alla semplicità dei loro primi due album", è molto stratificato e "di spinta", e quasi congesto da un punto di vista timbrico - spero che quello che ti sto dicendo sia chiaro).

Morrison Hotel è l'album dei Doors che mi piace di meno (so che è quello che molti preferiscono), e al tempo della sua pubblicazione non mi piacque per niente. Oggi mi piace ma quando sono in vena di ascoltare i Doors prendo uno dei loro primi tre album, e chiudo in bellezza con L.A. Woman.


A mio parere la gran parte dei consumatori ha ben accolto e adottato molti avanzamenti tecnici se parliamo di immagini (schermi giganti, 3D), ma la stessa cosa non sembra essere avvenuta se parliamo di suono, laddove la praticità e la portabilità sembrano aver avuto la meglio. Ritieni ci sia ancora un futuro per il "suono hi-fi", o la gente si è ormai tanto abituata a una gamma dinamica ridotta che tutti i "progressi sonori" rimarranno commercialmente perdenti?

Un futuro per il suono Hi-Fi? Niente affatto, sarà solo un elemento di nicchia come è sempre stato; anche se è una cosa triste da dire solo circa il ½% degli amanti di musica trova importante il modo in cui la musica suona. Ma mentre noi vecchi ascoltatori a poco a poco moriamo, ai ragazzi non interessa tenere in mano un LP, leggere le note di copertina, e così via. Ad alcuni interessa, sono quelli che vengono fotografati nei negozi di dischi mentre comprano i vinili più recenti, ma ritengo che sia solo una moda. Spero di sbagliarmi.


Vorrei rivolgerti una domanda più generale. Si dice che oggi l'apprezzamento della musica nel modo in cui una volta era comune - stare seduti per molto tempo, immobili, nel posto dove si percepisce meglio il suono stereofonico, prestando un'attenzione indivisa - è scomparso, questa essendo l'era del multitasking. Credi che questo sia vero - e cosa prevedi per il futuro dell'apprezzamento della musica, sia vecchia che nuova?

Vedi quello che ti ho scritto prima, solo le persone più vecchie riescono ormai a stare ferme sedute, sia che si tratti di musica che di altro. Triste a dirsi, sono davvero sicuro che la musica per le masse sarà una cosa il cui futuro sarà ancor di più in discesa.


© Beppe Colli 2015

CloudsandClocks.net | May 29, 2015