Intervista a
Herb Heinz (dud)

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di Beppe Colli
May 22, 2007



"Il mio nuovo gruppo si chiama dud. E' un grosso ensemble di musica improvvisata, a metà strada tra la "art music" e la "jam-band", un po' come The Grateful Dead, ma completamente improvvisato, con parti vocali. Stiamo incominciando a suonare qui nei dintorni." Così Herb Heinz in occasione di un'intervista di circa tre anni fa. E dato che Heinz è un tipo valido e originale la curiosità era assicurata.

Data l'importanza tutt'altro che secondaria spettante alla parte visiva, il collettivo (il cui nome è dud) ha deciso di esordire con un DVD-V, eyes. E dato che - come già detto in sede di recensione - eyes ci ha favorevolmente impressionato, abbiamo pensato di rivolgere alcune domande a Herb Heinz. L'intervista ha avuto luogo via e-mail la scorsa settimana.


Per prima cosa mi piacerebbe che tu mi parlassi del modo in cui i dud hanno avuto inizio. Di chi è stata l'idea?

I dud si sono formati agli inizi del 2003, principalmente per iniziativa mia e di Mark Briggs, mio amico di lunga data e cospiratore improvvisativo. Mark e io suoniamo insieme da vent'anni in varie combinazioni, anche se in modo non continuativo, principalmente come gruppo chiamato Hmmm... Avevamo completato da poco il nostro CD, I Only Want Love, ed eravamo pronti per qualcosa di nuovo.

A quel tempo (e ancora oggi, a essere onesti) riflettevo sulla rilevanza che la musica ha per le persone e su altre cose importanti nella mia vita. In particolare, volevo esplorare nuovi modi di creare e di presentare la mia musica che potessero essere più in sintonia e più rilevanti per la mia comunità. I dud sono un grande forum per questa esplorazione, grazie al nostro processo creativo, veloce e interattivo, e ai concerti che facciamo: relativamente frequenti e molto diversi tra loro.


A proposito dei musicisti che compaiono su eyes: devo ammettere di conoscerne solo un paio, e quindi mi farebbe piacere se mi parlassi di loro, pur brevemente, e del contributo che forniscono al gruppo.

Quella degli artisti e dei musicisti che contribuiscono a dud è una lunga lista. E' fantastico avere un così ampio pool di talenti, sia per l'incredibile quantità di capacità e di esperienze sia perché, in generale, abbiamo scoperto che una quantità maggiore di cervelli musicali/artistici ha come risultato una miscela migliore. Ecco qualcosa sulla maggior parte dei performer presenti sul nostro DVD.

Micah Ball è un pluristrumentista inventivo e di grande abilità, e un mio ex compagno di gruppo in Amy X Neuburg & Men. E' stato uno dei primi membri dei dud, e suona il basso, la chitarra fretless e il suo z-tar (un controller elettronico) su parecchi pezzi di eyes. Ha anche cantato la canzone mind.

Mark Briggs e io siamo amici e collaboratori da sempre. Non conosco nessuno che sappia creare sul momento una voce solista coerente come fa Mark. Religion, the rules, e kool-aid sono alcuni esempi sul DVD. Il contributo di Mark comprende anche una chitarra sperimentale e strumenti a fiato come il flauto.

Doug Carroll è un violoncellista elettrico completamente originale. Doug è stato uno dei primi componenti del gruppo ed è presente nella maggior parte dei pezzi su eyes. Doug ha suonato il violoncello e ha fatto delle parti parlate su molti pezzi.

Shawn King è un percussionista estremamente creativo che ha dato un contributo importante al mio CD Another. Shawn ha fatto parte dei dud sin dall'inizio, ma a causa dei suoi molti impegni è presente solo su un paio di pezzi di eyes. Le sue percussioni su mind (insieme a Richard Smith) danno un'idea del suo talento.

Craig Latta è la più recente recluta dei dud, e un pluristrumentista originale di grande talento che merita di essere citato anche se non compare su eyes. Craig si è unito ai dud alla fine del 2006 in qualità di bassista; al momento suona la chitarra.

All'inizio Melissa Rae era "solo" qualcuno che ascoltava i dud, ma ha subito trovato la sua strada nel gruppo e ha sviluppato un suo ruolo unico in qualità di qualcosa di simile a un "coro greco" che commenta le cose che succedono. Le amabili parti vocali di Melissa compaiono su molti brani, per esempio su canyouhearme? hopes&fears e religion. Suona anche il clarinetto.

Kate Ruddle è un'altra artista di grande talento che ha dato un grandissimo contributo ai primi dud. L'essere senza paura tipico di Kate e il suo dono per l'espressione verbale le hanno reso possibile funzionare spesso come voce "archetipo". Sebbene non faccia più parte del gruppo può essere ascoltata su molti pezzi di eyes, come fear, try e nothing. Kate ha anche lavorato un po' al lato visivo dei dud, fornendo del lavoro di cinepresa e la scrittura a mano che appare sul pezzo mind.

Sam Sheats è semplicemente un fantastico bassista. Su eyes suona in sette pezzi su undici, tiene il ritmo e non sbaglia un colpo.

Richard Smith è stato sin dagli inizi il batterista dei dud, ed è una parte talmente importante del gruppo che è difficile immaginarlo senza di lui. Compare in ogni pezzo di eyes, alla batteria elettronica e/o al canto, nel suo ricco baritono che lo contraddistingue.

Tim Walters è un pluristrumentista di ampio e profondo talento, un autore di canzoni, un produttore, un artista che fa dischi e un musicista che suona dal vivo. E' una delle più recenti aggiunte al gruppo. Tim porta nei dud molte delle sue abilità musicali, compresi la progettazione al laptop del suo caos sonoro e il suo basso.

Parte visiva...

Reza Abusaidi e suo figlio Alex hanno fornito un grande contributo ai dud, portando un diverso punto di vista. Reza fa un lavoro di video camera e ha creato molti dei primi video dei dud. In seguito ha portato nel gruppo suo figlio Alex (che all'epoca aveva dieci anni). Alex ha coperto molti ruoli tecnici, da telecamera a operatore delle luci.

Andrew Juris è un artista estremamente dotato il cui lavoro e il cui talento io ammiro. Appare con i dud solo di tanto in tanto, ma questi sono spesso degli show molto speciali. Il "dipingere digitale dal vivo" di Andrew è completamente originale e unico - hopes&fears ne è un grande esempio. Andrew è anche il principale performer visivo che compare sullo schermo nel pezzo hungry.

Franz Keller è un artista dotato e con uno stile audace e originale che si è unito ai dud più di recente. Il lavoro di Franz compare nella prima parte del pezzo chiamato fear e sul pezzo nothing.

Claudine Naganuma è una ballerina di grande talento e di grande successo che ha partecipato a molte performance dei dud. Appare in soundwar.

Tim Thompson è un programmatore di computer e un artista brillante e inventivo che ha creato la maggior parte del contenuto visivo del DVD eyes. Quando Tim si è unito ai dud aveva un'esperienza molto limitata in questo campo ma ha sviluppato un suo stile distintivo pieno di sensibilità.


Ho notato che in concerto la maggior parte di voi indossa la cuffia, suppongo allo scopo di monitorare il suono. Parlami di questo aspetto della dimensione live del gruppo.

In effetti il monitoraggio in cuffia si è rivelato uno degli elementi base del gruppo. Dato che creiamo e abitiamo degli spazi sonori elettronici che a volte sono molto densi e complessi è importante che tutti noi siamo in grado di udire quanti più dettagli è possibile. In un nostro show c'è un solo "live mix": nelle nostre cuffie c'è lo stesso missaggio che sente il pubblico, così che noi siamo in grado di ascoltare tutti i dettagli e valutare il nostro contributo al tutto. Questo metodo è anche d'aiuto al nostro processo di registrazione dato che le registrazioni che provengono dal "live mix" sono solitamente molto buone. Di solito noi registriamo in multitraccia, nel caso ci siano cose da "aggiustare" o ci siano dei cambiamenti creativi che vogliamo apportare. Ma a volte c'è un problema con la registrazione, e il live mix è tutto quello che c'è - per esempio, sul DVD, i pezzi mind, nothing e fear sono tutte registrazioni provenienti dal "live mix".

In un senso le cuffie possono sembrare una cosa che separa il gruppo dal pubblico. Però ti portano anche più vicino a uno spazio musicale condiviso. Credo che siano un buon modo di ascoltare i dud, dato che permettono all'ascoltatore di trovarsi nello stesso paesaggio sonoro in cui ci troviamo noi quando suoniamo. E' possibile che un giorno saremo in grado di trovare un modo di avere tutto il pubblico che indossa le cuffie.


Sebbene sia possibile definire la musica su eyes come accessibile, ritengo che per funzionare davvero essa necessiti di una certa quantità di attenzione da parte dell'ascoltatore. Quindi sono curioso di sapere di più sui diversi posti in cui suonate, e sulle reazioni del pubblico fino a oggi.

Le migliori reazioni del pubblico tendono a provenire da persone creative e dalla mente aperta, in particolare altri musicisti, artisti e gente che apprezza quello che esce fuori dall'ordinario.

Il che non è davvero sorprendente, dato che la musica non "dice" davvero all'ascoltatore il modo in cui deve sentirla. Probabilmente essa richiede un atto di "ascolto creativo" per essere davvero apprezzata. Idealmente ci sono abbastanza cose che succedono nella musica da tenere impegnato un "ascoltatore creativo". Quest'idea mi piace, perché il pubblico sta partecipando al processo.

I dud si sono esibiti in un sacco di ambienti come gallerie, parchi, party, teatri, club, festival ecc. Siamo interessati a luoghi di tipo diverso non solo allo scopo di raggiungere pubblici diversi, ma anche perché il posto in cui ci esibiamo influenza notevolmente quello che facciamo. L'"argomento" di un concerto include sempre l'ambiente.


Ho notato che in concerto suoni una tastiera della Novation - ma cos'è la chitarra, una Modulus in stile Stratocaster (con, immagino, un manico in grafite)? E' perché suona bene combinata alla Gretsch?

La mia chitarra è di solito una Modulus Graphite con un pickup Roland GK, e spesso controlla un processore per chitarra Roland VG8 andando direttamente nel mixer (niente amplificatore; il VG8 funge da simulatore). La cosa bella del VG è che sono in grado di cambiare tutto (accordatura, effetti, amplificatore ecc.) per mezzo di un pedale.

Mark spesso suona la Gretsch, ma usa anche altre chitarre. In quel senso il suo strumento è un po' più "tradizionale".

Come tastiera di solito uso la Novation X-Station. La uso per controllare vari synth, o il synth interno.


Sebbene la musica del gruppo sia, se ben capisco, improvvisata, il tutto che ne risulta suona sorprendentemente coerente, e abbastanza facile da capire, direi. Ritieni che ci sia un tutto concettuale “immaginato" che i componenti del gruppo hanno in mente mentre suonano che funge da "regola di reiezione"? (Spero sia chiaro.)

La coerenza alla quale fai riferimento è, a mio modo di vedere, il nostro obiettivo. E' una cosa che riconosciamo immediatamente, ma che è sfuggente. In un certo senso sappiamo come arrivarci, ma non sappiamo quando ci siamo... non siamo in grado di saperlo, perché una volta che riteniamo di saperlo tendiamo a perdere contatto con la nostra connessione a esso. Arrivarci sembra richiedere una certa intenzionalità ma in primo luogo un certo tipo di pura apertura, sincerità e/o cuore. Un po' come la fisica quantistica... o forse la fede religiosa. A volte chiamiamo questo luogo "la zona".

A parte questo, siamo solo un gruppo pop, chiaro?


Ovviamente la vita di ogni giorno ci dà molti argomenti a cui pensare (mi chiedo spesso perché così tanti gruppi nelle loro canzoni si auto-limitano alle banalità...). Vuoi parlarmi del modo in cui la realtà contribuisce al lavoro del gruppo? (Voglio dire, per quanto riguarda i testi.)

I testi sono tentativi di esprimere in modo poetico cosa abbiamo in testa quel giorno, in quel momento. Spesso ha inizio con qualcosa di banale. Quando questo viene "tradotto" o espresso come un'idea o un'immagine poetica, si aprono delle possibilità nell'interpretazione (ascolto).

Soprattutto, dev'essere vero quando viene detto. Di nuovo, torno all'idea di coerenza/verità/cuore di cui sopra.


dud è un nome davvero strano per un gruppo, in grado di suscitare ogni sorta di reazioni (non so se ricordi la recensione di J.D. Considine di un album del gruppo GTR, che consisteva di una sola parola: SHT). Come vedi il lavoro del gruppo nel contesto del panorama odierno (musica e media)?

In quanto artisti e creatori di cultura (pop?) è nostro compito essere creativi. La maggior parte del panorama odierno di musica/media/cultura, al pari di altri ambienti competitivi, favorisce la non-creatività. Così il nome - la nostra prima impressione o presentazione - cerca di farti partire con il piede giusto sfidandoti a formarti la tua opinione personale. La scelta facile è quella di essere d'accordo senza riflettere. La possibilità creativa è quella di decidere da te!


Per chiudere, la solita domanda a proposito di piani futuri.

L'essenza dei dud è tutta nei nostri show dal vivo. Tutto il resto è vetrina. Ma sistemare la vetrina sembra essere il mio lavoro, ed è una cosa che mi tiene impegnato. Così al momento non ho nessun piano per altri grossi progetti artistici al di fuori dei dud. E' probabile che pubblicheremo un DVD del nostro concerto del 6 gennaio 2007, per aprire un'altra vetrina. Forse una serie di "video singles" su DVD. E grosso modo questo è tutto... oh, eccetto la spedizione verso Marte...


© Beppe Colli 2007

CloudsandClocks.net | May 22, 2007