Phish
Live Phish 02.28.03
Live Phish 07.15.03
Live Phish 07.29.03

(LivePhish.Com)

Com'è largamente noto, la separazione "a tempo indeterminato" dei Phish si è interrotta dopo due anni alla fine del 2002 con l'eccellente album di studio intitolato Round Room e con la serie di concerti che ha impegnato il gruppo per tutto il 2003 unitamente ai progetti solisti dei componenti il quartetto - un'attività che sembra destinata a proseguire e che per certi versi pare intesa a fugare una qual certa aria di routine che a dire dei musicisti era parsa aleggiare sul gruppo (anche i recenti tour hanno visto i Phish impegnati in un numero di date decisamente inferiore rispetto al passato). L'annuncio che il prossimo album di studio sarà prodotto da Tchad Blake - l'ingegnosissimo tecnico e produttore il cui nome non ha certo bisogno di presentazioni, l'accuratissimo cesellatore di suoni e montaggi che dovrebbe poi effettuare i missaggi negli studi di Peter Gabriel, i Real World in Inghilterra - sembra voler dire che il lavoro avrà caratteristiche non poco diverse dall'atmosfera di voluta disinvoltura che aveva caratterizzato Round Room.

I concerti del 2003 sono stati caratterizzati da un grande afflusso di pubblico, com'è logico per un gruppo che viene detto avere la propria dimensione ideale in concerto e che ha da sempre coltivato quelle caratteristiche di (tutt'altro che casuale) spontaneità che lo hanno reso un'anomalia prima ancora che fenomeno di costume. Durante la separazione i quattro hanno anche iniziato a pubblicare set multipli di CD (tripli o quadrupli) in collaborazione con la Elektra, l'etichetta che aveva curato la pubblicazione e la distribuzione di tutto il materiale del gruppo. La serie, denominata Live Phish, è giunta a venti volumi; interessanti e curiosi quelli che vanno dal 13 al 16: si tratta infatti della prima documentazione ufficiale dei celeberrimi concerti di Halloween nei quali il gruppo aveva indossato un "travestimento" musicale dedicando il secondo set all'esecuzione integrale di un celebre album: The Beatles (il "doppio bianco"), Quadrophenia degli Who, Remain In Light dei Talking Heads e Loaded dei Velvet Underground.

Sempre tecnicamente all'avanguardia, con i concerti del 2003 i Phish hanno dato inizio a un esperimento decisamente interessante: tutti i concerti effettuati sono stati man mano resi accessibili agli utenti per mezzo del download (musica più copertine, da cui la possibilità di ricavare un oggetto fisico) a un prezzo estremamente accessibile direttamente dalla Phish Dry Goods, l'organizzazione che fa capo al gruppo. E pare che l'iniziativa abbia avuto un riscontro non indifferente. Restava ovviamente escluso chi non aveva facile accesso a una linea veloce o non aveva adeguata dimestichezza tecnica con il mezzo. Per ovviare a ciò sono stati di recente pubblicati tre volumi tripli (anche questi non vedono il coinvolgimento della Elektra) che a detta di "scaricatori eccellenti" contengono i migliori concerti di tutta la serie.

Il concerto del 28 febbraio è risultato essere il preferito di chi scrive, soprattutto in virtù di un superbo senso dell'intesa reciproca. Se l'affiatamento è ovviamente una qualità che non può far difetto a un gruppo che ha festeggiato il ventennale (e piace notare che in tutti e tre i volumi le parti cantate - di certo non la qualità che rende indispensabile l'ascolto dei Phish dal vivo - sono di gran lunga più ricche e intonate del solito), quella del 28 febbraio 2003 dev'essere stata davvero una serata di grazia per quanto riguarda il rapporto tra le tastiere di Page McConnell (in special modo il piano a coda) e la chitarra di Trey Anastasio, qui contraddistinto da un'intesa spettacolarmente "intuitiva" (e mai parola fu meno appropriata). L'apertura del primo set (e del CD) è affidata alla scattante Birds Of A Feather, poi tutto va per il verso giusto, le mini Horn e Bouncing Around The Room come le maxi Bathtub Gin e Back On The Train, dove l'interscambio di cui si diceva raggiunge livelli non poco emozionanti - e che è raro vedere su un palco ai giorni nostri. Chiude il set (e il primo CD) una bella versione di Walls Of The Cave da Round Room: un pezzo che era nato per andare sul palco. Il secondo set si apre con una lunghissima Tweezer che suona fresca nonostante la lunga frequentazione, prosegue con la cover di Soul Shakedown Party di Bob Marley e con una lunga e ben riuscita David Bowie. Altre sorprese sul terzo CD (peraltro decisamente ricco di buon materiale): Round Room e Mexican Cousin ancora fresche dall'ultimo album di studio.

Pur offrendo spunti decisamente interessanti il concerto del 15 luglio ci pare essere il meno indispensabile dei tre. Ottimo il primo set, in grado di passare dall'apertura delle più frequentate AC/DC Bag e Ya Mar alla Theme From The Bottom tratta da quel Billy Breathes che non riuscì a renderli delle superstar (e fu lì, grosso modo, che si spensero i riflettori delle grande stampa commerciale) alla rockeggiante Saw It Again. Molto belle le ballad Two Versions Of Me e Secret Smile. Il secondo set purtroppo si incarta nella mezz'ora di Mr. Completely, che a onta dell'originalità della proposta (proviene infatti dall'omonimo esordio solista di Trey Anastasio) non riesce mai a decollare. Il set si risolleva sul terzo CD con belle versioni di Walls Of The Cave, Golgi Apparatus, Slave To The Traffic Light e il bis di Sleeping Monkey. Piace qui dire del bel lavoro bassistico di Mike Gordon (piuttosto sottile, e più facile da apprezzare in cuffia, come il lavoro delle tastiere elettriche di McConnell) e della non appariscente versatilità batteristica di Jon Fishman.

Quello del 29 luglio è il CD più lungo (circa tre ore e mezza) e forse il più vario, ricco com'è di riuscitissime cover di Velvet Underground, Los Lobos, Talking Heads, Elvin Bishop e Argent che vanno ad affiancarsi a brani originali quali Gotta Jibboo, Scent Of A Mule, Harpua, la lunghissima Pittsburgh Jam e la ripresa di Thunderhead da Round Room: un repertorio ben in grado di rappresentare il celebre pluristilismo dei Phish; chiude il bis di Farmhouse. Qui il gruppo ha saggiamente aggiunto tre lunghi brani tratti da concerti effettuati in quello stesso mese e che aprono una finestra sulle situazioni più aperte del repertorio: Piper e Twist (dall'album Farmhouse), poi una lunghissima versione di Seven Below, anch'essa da Round Room.

Beppe Colli


© Beppe Colli 2004

CloudsandClocks.net | Jan. 27, 2004