Aki Peltonen
Radio Banana

(ReR)

Capita ancora, di tanto in tanto, di essere sorpresi dall'apparire di una visione estetica chiara e originale racchiusa dentro un disco che si presenta come un vero e proprio "oggetto misterioso". Capita meno spesso di una volta (e per tutta una serie di ragioni) ma capita. A chi scrive è recentemente successo con questo CD di Aki Peltonen, e se ben capiamo non minore è stata la sorpresa per la casa discografica che lo stampa e lo distribuisce. Ci pare di poter dire che Peltonen sia di nazionalità finlandese; le sue capacità di fonico sono ben dimostrate da questo Radio Banana, che Peltonen ha registrato e missato, oltre che composto e arrangiato. Peltonen è impegnato anche al basso, tuttavia è la sua fisarmonica a costituire l'elemento timbricamente caratterizzante dell'album. Album che presenta una strumentazione non certo comune (le formazioni fungono anche da titolo): due brani per "orchestra" (un trio di fiati, basso, un'ottima batteria e un Moog), fisarmonica e radio a onde medie; un paio per fisarmonica e batteria (con in un caso l'aggiunta della radio); e poi c'è un Finnish Waltz. Durata saggiamente limitata a quaranta minuti, da cui un risultato che non perde mai di intensità.

Se è vero che questa è musica più facile da ascoltare che da descrivere, pure una descrizione è possibile. Mosse non poco "latine" e "mariachi" per il brano d'apertura, con una batteria essenziale e i fiati squillanti a dialogare con la fisarmonica. Più lirico il secondo brano, dalla melodia affezionata alla circolarità portata dalla fisarmonica, dove la solitudine dà modo alla batteria di dispiegarsi compiutamente. Quasi da "car chase" da film di fine anni sessanta/primi settanta (Lalo Schifrin? Quincy Jones?) l'andamento ritmico del terzo brano, dove ci è parso che la fisarmonica si atteggiasse talvolta a "strappo in levare" di chitarra "funky". Unico brano di lunga durata, Finnish Waltz procede in maniera per lo più raccolta, con un bel lavoro di fiati in vista della fine. La composizione conclusiva vive di accenni maggiormente minimali, con diverso batterista. Un po' dappertutto Moog e inserti provenienti dalla radio a onde medie generano toni discretamente (e piacevolmente) spiazzanti per tutto il resto della musica.

Decisamente contenti che questo disco esista, restiamo in attesa di saperne di più.

Beppe Colli


© Beppe Colli 2005

CloudsandClocks.net | June 16, 2005