Ani DiFranco
Reprieve

(Righteous Babe)

Sin dagli inizi, agli albori di una carriera che non portava ancora questo nome, la chitarra è stata l'imprescindibile complemento della voce di Ani DiFranco; dapprima contrassegnato da un casereccio sapore "folk con accenti punk", lo stile chitarristico della musicista si è poi aperto a echi funky, jazz e percussivo-africani (e all'elettricità) facendo sempre tutt'uno con il suo stile compositivo e vocale, com'è logico in questi casi (chi legge potrà divertirsi a passare in rassegna nella memoria gli stili chitarristici sotto questo profilo più cari). Giusto ricordare con quanta naturalezza un approccio strumentale nato e coltivato in perfetta solitudine sia poi divenuto parte integrante di un gruppo numeroso, e con fiati.

Dando per scontato il dispiacere in sé, la domanda che ci eravamo posti lo scorso anno, avendo appreso della sindrome del tunnel carpale da cui si voleva affetta la DiFranco, riguardava le possibili conseguenze per la sua musica. Il vario Evolve (2003) aveva visto le chitarre immergersi per l'ultima volta nella scattante - e a tratti frenetica - dimensione del vecchio gruppo; il solitario (ma sovrainciso) Educated Guess (2004) era sembrato ritornare a vecchi stilemi, e così Trust, il DVD-V registrato dal vivo durante un tour effettuato in duo con il contrabbassista Todd Sickafoose; registrato in studio con gruppo e produttore, Knuckle Down (2005) era sembrato fornire tonalità "cow-punk" e "alt. country" ai climi abituali della musicista. Ma ora?

L'elemento decisivo per la bella riuscita di Reprieve è senz'altro Todd Sickafoose, impegnato anche al piano elettrico Wurlitzer e all'organo. Il contrabbasso non è certo una novità nella musica della DiFranco, che tante volte aveva visto Jason Mercer anteporre l'acustico all'elettrico a cinque corde. Quel che è nuovo è ovviamente il risalto che lo strumento assume in una dimensione che è sostanzialmente quella del duo, o quasi: corde e tastiere hanno infatti come sfondo - e a tratti come co-protagonisti - echi, effetti, percussioni e loop; tutti elementi che forniscono al lavoro un sapore piacevolmente "moderno" e che sono forse in grado di rendere l'album di più agevole frequentazione per un pubblico più vasto.

Interessante notare come l'approccio vocale della DiFranco sia stato modificato dalla minore enfasi attribuita alla chitarre e da un certo "distendersi" (che non vuol certo dire "rilassarsi"!) dei climi. Sickafoose sfoggia un timbro che al fine di suggerire un'atmosfera diremmo ricordare quello di Charlie Haden. Belli gli echi e le proporzioni tra i piani, è giusto lodare il lavoro di registrazione e missaggio di Mike Napolitano, che ha ben assecondato la produzione della stessa DiFranco. Semplice e godibile fin dal primo ascolto, Reprieve presenta non pochi tocchi e sfumature strumentali in grado di rivelarsi compiutamente nel tempo.

Eccellente l'apertura di Hypnotized, con un buon contrabbasso dal bel rapporto melodico-armonico con il pianoforte; azzeccata la dimensione spaziale della voce, che con melodia "larga" appoggiata su loop e rumori si apre alla memoria e al racconto. Bello il passo spigliato della successiva Subconscious, con contrabbasso "walkin'", e bella l'introduzione di piano elettrico dal sapore quasi "minimalista" di In The Margins. Un contrabbasso percosso e un sintetizzatore "liquido" contraddistinguono Nicotine, che con quel passo lento avrebbe potuto benissimo chiamarsi Opium; buona chiusa di Sickafoose. Più tipiche risultano essere Decree e 78% H2O, quest'ultima con batteria swingante della stessa DiFranco. Wurlitzer e sintetizzatore arricchiscono la narrazione nervosa di Millennium Theater, con voci filtrate: un pezzo che pare una paradossale rivisitazione di qualcosa di "country & western". Chitarre con wha-wha (o è un plug-in?) per Half-Assed, mentre la title-track è un brano parlato con chitarra acustica e contrabbasso dolente suonato con l'arco. Tesissima A Spade, si torna alla ballad con Unrequited, dalla sentita interpretazione vocale, e la conclusiva Shroud, dove una voce "naturale" ben si sposa con la cifra quasi "didattica" del testo.

Beppe Colli


© Beppe Colli 2006

CloudsandClocks.net | Aug. 8, 2006