Ani DiFranco
Carnegie Hall 4.6.02

(Righteous Babe)

Lasciato il bel doppio dal vivo intitolato So Much Shouting/So Much Laughter (apparso nel 2002) quale testimonianza definitiva del lavoro effettuato in compagnia del versatile gruppo che l'aveva accompagnata per così tanto tempo, la DiFranco aveva poi pubblicato tre album che pur nella decisa eterogeneità della strumentazione prescelta avevano confermato che il suo ritorno a una dimensione "solista" non si poneva in contrasto con il mantenere quelle caratteristiche "adulte" (in termini di versatilità vocale, varietà stilistica e complessità della narrazione testuale) che la rendono ormai indiscutibilmente un moderno classico: e quindi il vario Evolve (2003), il solitario Educated Guess (2004) e l'esperimento con gruppo e produttore di Knuckle Down (2005). Giunti a questo punto, era viva la nostra curiosità per il futuro di un cammino artistico che immaginavamo senz'altro ricco di frutti prelibati.

Lasciava doppiamente addolorati, quindi, la notizia che la musicista aveva cancellato tutte le date del tour estivo dello scorso anno per motivi di salute. Se la notizia che si trattava di sindrome del tunnel carpale faceva in fondo tirare un sospiro di sollievo (c'è di peggio...), lasciava perplessi l'eventualità di una DiFranco priva di quel lato così importante della sua personalità artistica costituito dal suo alter ego strumentale. (E certo, con un approccio muscolare tanto da autodidatta, e quello stile così percussivo e aggressivo che aveva fatto da "gruppo con tamburi" nei tanti anni di esibizioni in solo... insomma, in fondo c'era da aspettarselo.) Passano i mesi, passa invano l'appuntamento consueto di un nuovo album a inizio anno, ma nessuna notizia a proposito di salute e di progetti artistici. Curioso notare come di tanta gente (anche quella che vende meno, ma che evidentemente sa - e vuole - vendersi meglio) vengano resi noti anche i sospiri.

Del tutto inaspettatamente salta adesso fuori un nuovo CD, che però è di natura del tutto particolare (per il nuovo lavoro di studio, Reprieve, e per il ritorno in concerto, bisognerà attendere il mese di luglio): come già altri artisti, anche la DiFranco ha iniziato da qualche tempo a pubblicare degli album dal vivo disponibili solo su Internet, una serie in questo caso denominata Official Bootleg. Per la prima volta un CD di questa serie è disponibile anche tramite i normali negozi "fisici". Il perché (artistico) è presto detto: (benissimo) registrato dal vivo, in totale solitudine, alla Carnegie Hall davanti a un pubblico numeroso e audibilmente partecipe, il CD contiene il concerto in cui la DiFranco ha presentato due nuovi "poemi/canzoni" (Serpentine e Self Evident, qui ancora sotto il nome di Work In Progress) a dei newyorkesi ancora sotto shock per i fatti dell'11/9.

Dicevamo di un pubblico decisamente partecipe ed estremamente udibile; e in effetti questa esibizione mostra in maniera trasparente il rapporto tra l'artista e il suo pubblico, attento e silenzioso durante i (non pochi) brani allora inediti, vociante e in stato di "tifo attivo" durante l'esecuzione dei classici. La DiFranco è la solita brillante storyteller, pronta a introdurre i pezzi con aneddoti a colori vivaci e a mantenere vivo il filo di una comunicazione non stereotipata. Versatile chitarra, ottima voce, e un repertorio che nel suo presentare alcuni pezzi d'epoca (God's Country, Gratitude, Names And Dates And Times) che sono un po' l'equivalente delle "foto da bambina" dimostra agevolmente quanto questa musicista che alcuni vorrebbero sempre uguale a se stessa sia in realtà maturata: si ascoltino Subdivisions e Angry Anymore, e le allora inedite In The Way e Second Intermission (poi su Evolve) e quella Educated Guess che darà il titolo al suo lavoro di due anni più tardi; mentre Serpentine e Self Evident (i cui lunghi testi sono giustamente riprodotti nel libretto accluso al CD) sono per certi versi uno dei vertici della DiFranco su disco. Una serata a ben vedere unica, come ben argomentato dalla stessa DiFranco nelle note di copertina.

Beppe Colli


© Beppe Colli 2006

CloudsandClocks.net | Apr. 7, 2006